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Tailandia: appunti a matita Bangkok Chiang Mai Koh Samui Sukhothai Ayuthaya


Diario del viaggio: giorno 16 di 24 ( torna all'indice del diario )


26 agosto 2002 lunedì
Koh Samui - Parco Nazionale Marino di Ang Thong.
Stamattina sveglia prestissimo, alle 7, che si va al Parco Marino. Di gran fretta, dobbiamo arrivare a nord dell'isola dove al molo ci attende un battello, prendiamo la motoretta che, neanche a farlo apposta, non vuole accendersi. Dopo parecchi tentativi e numerose imprecazioni, riusciamo a partire e a manetta ci dirigiamo verso il nostro punto di imbarco. Alla fine tutto bene, arriviamo in orario anzi per primi al nolo dove dobbiamo pagare una tassa nazionale di ingresso al Parco di 200 bath cadauno.
Saliamo su una boat veramente sganghera dove ci offrono subito caffè e the con relativo cornetto (un pò rinsecchito) e salpiamo. C'è un gran bel sole anche oggi. L'aria che ci arriva per il movimento del battello è più che sufficente ad allievare la calura, ma ci spalmiamo continuamente di creme protettive per proteggerci da facile bruciature.
Dopo due ore di viaggio, arriviamo al Parco che è composto da diverse isolette e già dal primo colpo d'occhio da l'impressione di essere un vero spettacolo. Vediamo e costeggiamo isolotti stracolmi di vegetazione lussureggiante che si ergono da un mare turchese: da sogno!
Facciamo la prima sosta a Koh Mae Koh, come da programma. Dal barcone ci fanno scendere traghettandoci a riva con una piccola lancia per non rovinare i fondali con la chiglia. Questo isolotto ha nel suo interno un lago (chiamato per lo stupefacente colore "di Smeraldo") formato dal riempimento dell'antico cratere di un vulcano. Lo si raggiunge arrampicandosi su una serie di ripidissime scalette in legno e passarelle sospese poste al fine di evitare ogni contatto, da parte dei turisti, con l'ambiente per non deturparlo. Nel lago vivono rarissime varietà di alghe, pesci ed enormi ricci. E' vietatissimo addirittura toccare le sue acque e ovviamente fare il bagno. Il tragitto di mezz'ora o poco più tra andare e tornare è abbastanza faticoso, ma vale sicuramente la pena farlo.
Torniamo in spiaggia dove possiamo fare un breve bagno con snorkelling ed è già ora di tornare a bordo per il pranzo. Riso, verdure, pollo bollito, patate piccanti, pollo fritto, ananas e cocomero. Mentre mangiamo ci si sposta, costeggiando isolotti più o meno grandi ma tutti da favola, per arrivare alla seconda tappa del tour, l'isola di Koh Wuatalab.
Qui, mentre la Cry sonnecchia sulla sabbia bianchissima e sguazza nelle sue strepitose acque, io do la scalata alla montagnola che forma l'interno dell'isolotto. Mi arrampico per un sentiero tra le palme e la vegetazione fitta tipo giungla che dovrebbe condurmi ad alcune grotte che si trovano sulla cima. In alcuni punti bisogna aiutarsi con delle funi, appositamente fissate, per potersi issare da un livello al successivo del sentiero. Fortunatamente sono quasi sempre all'ombra. Ogni tanto mi concedo una pausa per ammirare il panorama dall'alto e prendere fiato. Alla fine arrivo alle grotte contenenti belle formazioni di calcare, ne attraverso la fresca penombra e, sempre salendo, poco dopo sbuco sulla cima del picco.
Il ritorno è solo un pò meno insidioso della salita. Arrivo indenne alla spiaggia, ci beviamo e poi mangiamo un bel cocco e, poco dopo un breve bagno rinfrescante, la nostra capo-escursione comincia a chiamarci perchè è ora di rimbarcarsi per il ritorno a Samui.
Appena saliamo sulla motonave, ci offrono una merendina composta da un panino e del te, poi ci piazziamo sul ponte dell'imbarcazione a gustarci sole, vento in faccia e paesaggio.
Oggi sulla barca abbiamo conosciuto una simpatica coppia di ragazzi di Parma, Sara e Filippo, molto alla mano che alloggiano in un residence a vicino a Chaweng con cui ci siamo ripromessi di incotrarci nei prossimi giorni.
Per chi ne fosse interessato, ripilogo brevemente la tabella degli orari di oggi:
7 sveglia, 7:30 partiti in moto, 8:30 imbarco e colazione; 9 partenza; 11 arrivo a prima isola; 12:10 imbarco e lunch; 12:45 arrivo a seconda isola; 14:40 reimbarco e merende; 17 arrivo al molo di partenza.
Scendiamo dal barcone, ci offrono una foto ricordo della gita, che compriamo per pochi bath, facciamo benzina allo scooter (20 b.) e ce ne torniamo all'albergo proprio contenti della bella giornata.
Per cena ad un componente femminile della nostra comitiva torna la voglia di pizza. Si va quindi al Tempio, una pizzeria italiana a Lamai, dove la padrona sembra la controfigura della morte tanto è triste, serie o incavolata. Ha un muso così lungo che lo si potrebbe usare per spostarsi da un'isola ad un'altra.
Prendiamo due pizze, una napoli e una quattro stagioni, e la solita bottiglia d'acqua e spendiamo 470 bath, l'equivalente di una mangiata di pesce e le pizze non sono neanche un gran chè.
Promemoria per il futuro (nostro) e per chi ci leggerà: i ristoranti italiani all'estero (soprattutto) si riconoscono perchè qualunque cosa si mangi costa almeno il doppio che in qualsiasi altro locale ci sia in zona!
Il ristorante di stasera, inoltre, diffonde in sottofondo una musica pessima, selezionata con i piedi (addirittura un canto natalizio!) a volume altissimo. Dai locali limitrofi arrivano, a volume ancora più discodemenziale, le possenti note di altra simil-musica (tecno, disco, house) quasi ci sia una gara a chi fa più rumore e dalla strada il viavai incessante del traffico unito agli autoparlanti di un gippone pubblicitario che invita tutti ad un incontro di thai-boxe che si disputerà "tumorrov nait" completano l'opera.
( continua a leggere il diario del viaggio )
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